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Allergie primaverili

25 Mar 2011
Laura G
Notizie, Salute & Benessere

I pollini liberati dalle piante durante il periodo di fioritura costituiscono in percentuale la causa principale delle allergie. E così, in una stagione come la primavera, in cui si torna a frequentare maggiormente gli spazi aperti, per molte persone è l’inizio di una serie di fastidiosi sintomi allergici.

Si tratta di piccole particelle rilasciate nell’aria dalle piante, che giungono, attraverso l’aria inspirata, al naso e alla gola dei tanti allergici, scatenando la rinite allergica. Purtroppo il polline è tra gli allergeni più difficili da evitare, a meno che non si resti chiusi in casa per gran parte dell’anno.

Sintomi che possono riguardare principalmente gli occhi (prurito, lacrimazione, congiuntivite) e il naso (starnutazione, rinorrea, ostruzione), ma anche i bronchi (tosse, affanno, sibili, asma), la cute (prurito, arrossamenti, eczema, orticaria) e il sistema gastroenterico (crampi, nausea, vomito, diarrea). In Italia, le piante che più causano disturbi allergici alle persone sono le graminacee (come avena, segale, mais) e le urticacee.

Non essendo possibile in caso di sensibilità ai pollini, come accade invece per gli Acari, ridurre il contatto con l’allergene, l’unica arma disponibile rimangono i farmaci: i più usati sono gli antistaminici, da assumere per via orale, oppure sotto forma di spray nasali o di colliri congiuntivali. Quando i sintomi sono intensi ci si può avvalere dei cortisonici ad uso topico (spray e colliri) o, in casi estremi, del cortisone per via orale.

In alcuni casi selezionati possono essere utili i vaccini desensibilizzanti; la terapia desensibilizzante con vaccino specifico è consigliata soprattutto ai soggetti giovani, sensibili ad un solo polline, e con sintomi di recente insorgenza.

Durante il periodo di pollinazione, i pazienti allergici ai pollini dovranno:

  • evitare di restare per molto tempo all’aperto, specie in giornate ventose e soleggiate:
  • evitare di svolgere attività sportive in spazi aperti; astenersi dal compiere attività di giardinaggio;
  • aerare gli ambienti in cui si vive nelle prime ore del mattino o a tarda sera (quando la concentrazione dei pollini è minore);
  • fare attenzione alle ore successive a piogge o temporali, dato che i pollini possono frantumarsi in particelle ancora più piccole e intrusive per l’organismo.

Il consiglio principale a chi soffre di gravi allergie in questi casi è comunque sempre quello di rivolgersi ad uno specialista che, in seguito ad apposita diagnosi, saprà fornire la terapia adatta.

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